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Carta e cartone: firmato il decreto per la “cessazione della qualifica di rifiuto”

end of waste

Carta e cartone: ecco le novità del nuovo decreto ministeriale. Sergio Costa, Ministro dell’Ambiente, ha firmato lo scorso 24 settembre il decreto che disciplina la cessazione della qualifica di rifiuto (o end of waste) di carta e cartone.

Il testo stabilisce quando, dopo opportuno trattamento, i materiali in matrice cellulosica perdano lo status giuridico di rifiuto e possano essere, quindi, considerati alla stregua di un prodotto. Ciò significa, in altre parole, che potranno essere riutilizzati come nuova materia prima nei cicli produttivi.

Un esempio? La carta da macero, che sarà riutilizzabile nell’industria cartaria e nelle industrie che utilizzano come riferimento la norma UNI EN 643.

Il Ministro Costa ha dichiarato:

«L’End of Waste è un tassello indispensabile per la valorizzazione del potenziale dei rifiuti e può dare un forte contributo allo sviluppo delle potenzialità del settore di riciclo. Una società del riciclo e del recupero diventa tale nel momento in cui i materiali possono essere reintrodotti sul mercato ed essere in grado di competere con le materie prime vergini, consentendo una riduzione del consumo di risorse naturali e materie prime, e la riduzione del quantitativo di rifiuti da destinare allo smaltimento».

Il regolamento: articolazione e criteri

Il regolamento per l’end of waste di carta e cartone si suddivide in 7 articoli. Ogni articolo delimita ed identifica gli ambiti di applicazione, i criteri ai fini della cessazione della qualifica di rifiuto e gli scopi specifici di utilizzabilità.

Ai 7 articoli si aggiungono 3 allegati contenenti:

  1. Allegato 1: criteri generali ai fini della cessazione della qualifica di rifiuto, con esplicito riferimento alla norma UNI EN 643;
  2. Allegato 2: scopi specifici per cui sono utilizzabili carta e cartone recuperati;
  3. Allegato 3: modello della dichiarazione di confomità (DDC), redatta sotto forma di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, che reca l’anagrafica del produttore e le dichiarazioni del produttore sulle caratteristiche della carta e cartone recuperati.

A cosa serve il nuovo provvedimento?

Dei circa 7 milioni di tonnellate di rifiuti in carta e cartone raccolti ogni anno solo 5 sono destinati al mercato nazionale per essere trasformati in “nuova materia”.

I rimanenti vengono destinati all’estero. Ma, a causa delle forti limitazioni dovute allo stop della Cina all’importazione di maceri dall’estero, questo surplus ha comportato un affossamento delle quotazioni della carta nei mercati occidentali, assestandolo su un – 32%, il più basso valore storico rilevato.

Buone nuove, dunque, da e per l’Italia per quanto riguarda il riciclo della carta. Ad maiora!