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TARI 2021: novità ed elementi da considerare

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Tari 2021: quali sono le novità? Il 4 dicembre 2020 è stato inaugurato il portale Arera, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, che rende disponibili le informazioni utili per le novità tassa Tari 2021 come i fattori da considerare per stabilire la somma dovuta e le modalità di pagamento.

Come si calcola la Tari? 

Il risultato deriva da due quote: quella fissa e quella variabile che è stabilita dai Comuni.

Un primo dato utile al tari calcolo è conoscere la base imponibile della tassa sui rifiuti, data dalla superficie calpestabile dell’immobile.

Già il 2020 – con la Deliberazione n. 443 del 31 ottobre 2019 – aveva introdotto il Metodo Tariffario per il servizio integrato di gestione dei Rifiuti (MTR) e novità come:

  • Modifiche nella definizione di rifiuto urbano;
  • Standard di trasparenza più chiari per gli utenti;
  • Soppressione della categoria di rifiuti speciali assimilati agli urbani;
  • Modifiche per i crediti inesigibili, ovvero le somme non versate e non recuperate dai Comuni che gravano sugli importi richiesti ai cittadini.

A seguire, è arriva la Delibera numero 493 del 24 novembre 2020 in cui l’ARERA ha dato indicazioni sugli aggiornamenti al Metodo Tariffario per il servizio integrato di gestione dei Rifiuti del 2021. Nello specifico vengono forniti gli adeguamenti dei valori monetari e tutte le indicazioni riguardanti l’estensione al 2021 delle eccezioni previste per fronteggiare l’emergenza COVID.

A scopo informativo vi forniamo l’elenco completo degli elementi utili al Calcolo Tari 2021:

  • superficie in metri quadri e dati catastali, ove disponibili;
  • periodo di riferimento;
  • nucleo familiare;
  • quota fissa;
  • quota variabile;
  • quota provinciale 5%.

La quota fissa riguarda quello che sentiamo spesso nominare, ovvero il “calcolo tassa rifiuti metri quadri”. Si calcola moltiplicando i metri quadrati dell’unità immobiliare per il numero di persone che la occupano. Per i contribuenti non residenti il numero di occupanti è così calcolato:

  • 1 occupante: locali fino a 45 mq;
  • 2 occupanti: locali fino a 60 mq;
  • 3 occupanti: locali fino a 75 mq;
  • 4 occupanti: locali oltre i 76 mq.

Alla quota tari tassa fissa si somma la quota variabile, finalizzata alla copertura dei costi di servizio per raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti. Il calcolo Tari tassa rifiuti è effettuato in base alla quantità di rifiuti prodotti in via presuntiva stabilita dalle delibere comunali, pertanto risulta variabile. 

Ovviamente gioca un ruolo determinante la destinazione d’uso. Bisogna, infatti indicare se si tratti di un immobile ad uso domestico residenziale o non residenziale oppure se sia non domestico, come nel caso delle attività commerciali.

 

Calcolo scadenze 2021: chi paga la Tari e quando?

L’entrata in vigore del decreto legislativo del 3 settembre 2020, n. 116 comporta novità. Inoltre, è entrata in vigore lo scorso settembre la norma di “Attuazione della direttiva (UE) 2018/851 che modifica la direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti e attuazione della direttiva (UE) 2018/852 che modifica la direttiva 1994/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio”.

Dal 1° gennaio 2021 si modifica la definizione di rifiuto urbano e viene soppressa la categoria dei rifiuti speciali assimilati agli urbani.

I Comuni sono dunque chiamati ad adeguare i propri regolamenti e, nello specifico, la quota variabile della Tari. I rifiuti assimilati a quelli urbani, invece, saranno sostituiti dalla categoria dei rifiuti urbani prodotti dalle imprese, industrie escluse.

Dal momento che viene modificato l’articolo 238, comma 10, riferito alla tariffa, l’utente non domestico deve scegliere tra il servizio privato e quello pubblico per almeno 5 anni. L’utente potrà sempre tornare al pubblico ma non potrà lasciare il pubblico per il privato in questo arco temporale.

Tra i soggetti che devono pagare il tributo vengono esclusi i magazzini delle industrie, perché producono solo rifiuti speciali. Tornano ad essere interessati dal tributo centri commerciali ed ipermercati, precedentemente esclusi dalla Tari.

Nessun termine unico nazionale. Per il saldo dei versamenti, pertanto, rimandiamo al proprio Comune, in quanto ognuno di essi segue la propria metodologia di calcolo della Tari e le proprie scadenze. 

Ricordiamo che la Tari è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. Per chi affitti locali, commerciali o abitativi, è compito degli inquilini versare la tassa sui rifiuti. 

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Conclusioni

Il 2021 accoglie grandi novità in materia di Tari e siamo ancora in attesa di conoscere termini o deroghe, data la particolare situazione legata al perdurare della pandemia. 

Quello che vi consigliamo è di tenere d’occhio i portali predisposti alle info e a seguire le informazioni del vostro Comune che provvederà al recapito della tassa rifiuti.

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